ARMANDO ASCATIGNO

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Armando Ascatigno è uno scrittore-autore di grande creatività e fantasia che oggi, tramite il sito www.ascatigno.it (www.ascatigno.it) propone romanzi, racconti, narrativa, articoli, opere, libri, scritti e sceneggiature sul Web.



NULLA E NESSUNO (Racconto)

NULLA E NESSUNO
(C) ARMANDO ASCATIGNO
TUTTI I DIRITTI RISERVATI

(da: "RACCONTI DOLCI AMARI DEL PASSATO PROSSIMO E FORSE DEL PROSSIMO DOMANI" e da ""FAVOLE DI ESISTENZA DIVERSE")


QUESTA E’UN OPERA DI FANTASIA
Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente causale. Tutti i diritti sono riservati.




Un giorno di febbraio di un qualsiasi anno e di un qualsiasi secolo del terzo millennio, per cause meteorologiche anomale rispetto alla norma, vennero alla luce del sole, contemporaneamente in una megalopoli del Nord America, trecento neonati maschi ed altrettante neonate femmine.
C’era tanta neve e ghiaccio in ogni angolo della città ed un freddo cane aveva preso in una morsa assolutamente eccezionale ogni strada ed ogni edificio dei sobborghi sprovvisti del riscaldamento elettrico, per un black out delle centrali atomiche.
Soltanto nel centro della città, le ville dei ricchi e gli edifici residenziali provvisti anche del vecchio riscaldamento a legna dei caminetti e negli uffici del Governo o in quelli Economici e Finanziari, nonché in quelli Commerciali ad energia solare, si poteva a mala pena resistere al gelo.
Il venti per cento dei neonati suddivisi in parti uguali fra maschi e femmine erano morti immediatamente, subito dopo la nascita, per assideramento e si trattava, quasi esclusivamente, dei soliti disgraziati figli di gente che già campava ai limiti della sopravvivenza per le strade delle periferie senza nemmeno uno schifo di container che facesse da riparo, affamati, disoccupati e privi di qualsiasi sussidio dello Stato.
Il restante ottanta per cento, poteva dirsi che forse sarebbe rimasto in vita ma solo il tredici per cento del numero totale dei nati e sopravvissuti, era sicuramente al riparo dalla morte e per la massima parte apparteneva a gente ricca che aveva potuto nascere in casa alla maniera antica, con il solo aiuto di madre natura e delle poche donne o uomini che ancora conoscevano anche se in modo imperfetto l’antica arte del partorire.
Eseguendo somme e sottrazioni, divisioni e moltiplicazioni dei seicento nati risultava che appena una sessantina di questi avrebbero avuto una vita normale.


Lo strano era risultato il fatto che, tra quei pochi che avevano superato l’impatto della nascita in quelle condizioni, la maggioranza era di sesso femminile, calcolando un rapporto medio favorevole alle femmine di due ad uno.
Passata la crisi, il solito gruppo di scienziati volle approfondire quanto fosse successo in quella strana giornata di febbraio ed in particolare studiare il motivo per cui le neonate fossero risultate più forti e resistenti dei maschi.
Dopo quattro mesi di ricerche su tutti i neonati sopravvissuti, un freddo comunicato distribuito ai media fece conoscere il risultato del lavoro a cui avevano collaborato ricercatori delle principali Università.
Era avvenuta una modificazione genetica, legata alle mutate condizioni ecologiche -atmosferiche, tale che i DNA delle femmine avevano sviluppato, al livello del cromosoma quattordici, un gruppo di geni assolutamente anomalo a cui si attribuirono capacità di resistenza eccezionali e precedentemente mai notate, soltanto nei soggetti di sesso femminile mentre tale mutazione non era presente nei neonati maschi.
Immediato fu l’ordine del Governo Centrale di segregare ogni femmina dotata di simili caratteristiche genetiche per ulteriori studi ed approfondimenti, in tutto una quarantina di soggetti.
Nessuno si ribellò a quella ingiunzione e così venne costruito un villaggio, lontano dalla megalopoli tremila chilometri, dove numerose strutture mediche e di tipo scolastico psicologico vennero adibite esclusivamente per quelle che sarebbero state le bambine, le ragazze e le donne del futuro.
Il compenso per ogni famiglia venne fissato in un milione di dollari previa rinuncia delle stesse ad ogni diritto di rivalsa verso il Governo.
In pratica quelle femmine sarebbero divenute proprietà dello Stato che avrebbe potuto eseguire qualsiasi tipo di sperimentazione sulle stesse e decidere sul loro futuro.


Dieci anni più tardi il Governo, attraverso gli scienziati portavoce dello stesso, fece conoscere quali fossero state, oltre a quelle fisiche, le novità assolutamente impreviste degli studi che comunque sarebbero proseguiti in un’altra sede.
Vennero dichiarati sei modelli di sviluppo.
In primo luogo tre riguardanti lo sviluppo fisico intellettivo che risultava eccezionalmente precoce tanto che l’età reale, confrontata con quella cronologica, si mostrava di almeno otto anni superiore.
Tutte avevano avuto il menarca tra i sette e gli otto anni.
A dieci, tutte avevano organi genitali già pronti per la fecondazione e per portare avanti, senza problemi, ogni gravidanza.
Nessuna possedeva un Q.I. inferiore a centocinquanta ed un gruppo di venti si era già laureato o stava per farlo.
Cinque possedevano una forza fisica dello stesso livello di un peso massimo di ventitre anni senza tuttavia avere masse muscolari eccezionalmente sviluppate. Altre cinque, riflessi e memoria tali da far impallidire i riflessi di un pilota di formula uno e la memoria di un Pico della Mirandola.
Lo studio e le prospettive future tennero banco sui i Media per mesi con contrastanti dibattiti specialmente televisivi ma anche popolari.
Il timore maggiore era quello che il Governo sviluppasse un programma di clonazione con le cellule di quelle ragazze e che da quel gruppetto sarebbe avvenuto la prossima Big- Evoluzione dell’Umanità.
Immancabilmente avvennero le temute clonazioni in gran segreto e nel periodo seguente di altri dieci anni da quel piccolo nucleo primitivo, nacquero migliaia di soggetti femminili tutti uguali alle rispettive madri e dotati ovviamente delle stesse incredibili caratteristiche.


Per quanto il Governo avesse cercato di tenere insieme tutte quelle femmine dando ordini perentori ai Servizi di impedire la fuga dalla nuova cittadella, cento volte più grande della precedente, di chiunque appartenesse al popolo dei clonati, avvennero inaspettatamente delle vere ribellioni ed anche alcune evasioni.
Il motivo non previsto, ma assolutamente logico, da parte dei gruppi scientifici cui era stata assegnata ogni responsabilità, era addirittura banale: la mancanza di uomini, di maschi con i quali le recluse potessero fare sesso.
Tutto il personale all’interno della cittadella proibita era femminile, compresi gli agenti dei Servizi Segreti, reclutate a proposito.
Non esistevano assolutamente giovani uomini ed anche le equipe mediche e scientifiche erano composte da vecchi studiosi ed ancora da giovani scienziate.
La cosa era stata sottovalutata mentre improvvisamente divenne un fattore tremendamente serio.
La calma apparente delle clonate divenne uno stato represso di agitazione prima, manifestandosi con promiscue relazioni lesbiche poi, con atti di gravi insubordinazioni, con vere rivolte ed atti osceni incredibili e lesivi della integrità fisica delle stesse clonate.
Tutto il castello costruito con tanta pazienza dal Governo stava per esplodere per il motivo più antico del mondo che poi era quello che sembrava, a posteriori, impossibile a verificarsi ma che avrebbe potuto determinare il fallimento totale della sperimentazione scientifica.


Vennero tenute una serie di riunioni ad alto livello.
Ognuno voleva dire la sua ma fu soltanto una anziana scienziata che espose l’unica tesi veritiera e che al fine raccolse il massimo numero di consensi.
Secondo quella, le clonate non si sarebbero calmate fino a quando non avessero avuto rapporti sessuali con uomini. Il problema era come fare per accontentarle.
Fare entrare con speciali permessi veri uomini risultava problematico, facilmente quelle avrebbero litigato fra loro per ottenere la massima soddisfazione erotica e così il caos sarebbe arrivato ad un punto di non ritorno e tutto il lavoro di anni sarebbe andato in fumo.
Ed anche le prospettive, di creare un mondo dove quel tipo di donne eccezionali avrebbero potuto prendere i posti chiave della Nazione sarebbero svanite come tante bolle di sapone.
Fu, a quel punto, che un gruppo di ingegneri specialisti in robotica ed automazione, anche quelli piuttosto vecchiotti, riuscirono a mettere tutti d’accordo prospettando la creazione di migliaia di robot maschi impostati soltanto per compiere atti sessuali come se fossero stati maschi in carne ed ossa.
In un anno vennero fabbricati diecimila robot super dotati eroticamente e ciascuna clonata ebbe così tutte le soddisfazioni che poteva desiderare, in qualsiasi momento.
Il Governo era riuscito così ad evitare ogni possibilità della nascita di esseri umani ibridi cioè costituiti dai cromosomi delle ragazze clonate con quelli di gente di sesso maschile del tipo cosiddetto normale.
Quella razza pura avrebbe continuato a svilupparsi per clonazione e basta.


Dalla cittadella, nel periodo temporale di altri dieci anni, si diffuse a macchia d’olio e tentacolare una enorme città costruita dalle stesse clonate, sia nelle progettazioni sia nella mano d’opera ma anche nell’auto governo.
Immense cattedrali di studio, ai più alti livelli del sapere umano, sia umanistico che di qualsiasi scienza dalla matematica e fisica oppure dall’ingegneria genetica alla biologia chimica e molecolare e così via, divennero il centro del nuovo sviluppo umano.
Tutti gli altri esseri viventi di quello Stato dovettero chinare la testa di fronte alle nuove scoperte e regole ed ubbidire a decine di milioni di Robot che erano stati costruiti per mantenere non solo l’ordine e la disciplina ma pure la sicurezza interna ed esterna con le altre nazioni.
Nessun altro Stato sulla Terra aveva potuto o saputo sviluppare un simile programma globale e così avvenne che quella Nazione del Nord America potè dominare il Mondo e fare della Clonazione Femminista e della Robotica i mezzi più celeri ed intelligenti per governare per sempre la Terra.
Tutto era avvenuto per caso in quel lontano febbraio, ma nulla sarebbe accaduto di così tragicomico se si fosse salvaguardata la dignità umana e nessuno, tanti anni più tardi, avrebbe visto la sostituzione di esseri pensanti con macchine perfette e programmate per cancellare ogni pallida idea di libertà.

 

VETRINA